C’era un tempo in cui il medico aveva grandi capacità di osservazione e valutava ogni minimo dettaglio del corpo, per cogliere alterazioni della normale fisiologia e segni di malattie in atto. Oggi, invece, sempre più spesso si valutano prima tutta una serie di esami e test di laboratorio, poi si dà un’occhiata al paziente. Si fa la diagnosi basandosi esclusivamente sugli esami, dando poca importanza a ciò che emerge dalla visita. Non è una esagerazione quando si dice che oggi la terapia è rivolta ai valori dei test di laboratorio e non al paziente.
L’analisi della lingua è uno di quegli atti che sistematicamente il medico eseguiva ad ogni visita. Oggi molto meno o per nulla. Peccato, perché l’analisi della lingua può davvero fornire molte informazioni e indirizzare subito verso le prime cure.
Nella Medicina Tradizionale Cinese (MTC) l’analisi della lingua è tenuta in somma considerazione ed è utilizzata come straordinario metodo diagnostico. Fin dall’antichità in Cina sono stati fatti approfonditi studi per correlare l’aspetto della lingua con lo stato di salute dei pazienti. I primi trattati su questo argomento risalgono alla Dinastia Shang (1600-1000 a.C.).
Dagli anni ’80, sempre in Cina, sono stati condotti studi sistematici, con metodi scientifici, sulla correlazione tra l’aspetto della lingua e i tumori. I risultati sono stati pubblicati su riviste mediche nazionali. In particolare, l’Associazione Cinese di MTC, l’Associazione Oncologica Cinese e l’Associazione di Diagnosi MTC hanno condotto un progetto nazionale che ha coinvolto 12.448 pazienti tumorali, 1.628 pazienti affetti da altre patologie e 5.578 persone sane. I risultati hanno mostrato che la lingua dei pazienti tumorali mostrava segni (colore, forma, strato di muco, ecc.) statisticamente significativi in termini patognomonici rispetto a quella dei pazienti sani.
Per centinaia di anni l’analisi della lingua è stata un originale e straordinario metodo diagnostico anche nella millenaria Medicina Ayurvedica. Attraverso l’analisi della lingua i Vaydia indiani valutavano, e valutano ancora, la costituzione individuale (Prakriti), osservando attentamente la forma e il colore, e la situazione contingente (Vikriti), osservando l’aspetto della “copertura” sulla lingua (esempio la tipica “lingua bianca”).
I segni vanno spesso correlati con la topografia della lingua. Questa è infatti divisa in zone cui corrispondono i vari organi del corpo. In linea generale, la lingua è divisa trasversalmente in tre parti. Il terzo prossimale (quello vicino alla gola) cade sotto l’influenza di Vata, quello mediano è di competenza di Pitta e quello distale lo è di Kapha. In ogni settore, poi, si collocano gli organi: reni, surreni e intestini nel terzo prossimale, milza, fegato, pancreas, stomaco nel terzo medio e polmoni e cuore nel terzo distale. La linea longitudinale mediana che divide la lingua in due rappresenta la colonna vertebrale. La parte centrale che ricopre i tre settori e i tre organi digestivi principali, stomaco, tenue e colon, è occupata da Agni, il fuoco digestivo.
E chiaro che le risultanze emerse dalla diagnosi della lingua devono poi essere messe insieme a ciò che emerge dal colloquio con il paziente e a tutti gli altri segni raccolti durante una visita completa. Il tutto poi, oggi giorno, deve essere necessariamente messo a confronto con i risultati degli esami laboratoristici.
Imparate a guardare la vostra lingua, e quella dei vostri bambini, ogni mattina, è un ottimo modo per valutare lo stato di salute individuale e prendere provvedimenti. Spesso la lingua, come il polso, ci dice in anticipo le affezioni che potrebbero poi accadere. Se avete uno strato denso, spesso, bianco che copre la parte prossimale della lingua, potrebbe essere segno che state accumulando “tossine” nel colon. Questo è l’organo dove Ama (“tossine”) viene generata e da cui poi mirando può intaccare altri tessuti più interni. Se invece avete l’impressione che la parte centrale della lingua abbia un colorito giallastro o rosso, sia secca e crepata potreste avere qualche problema di digestione o qualche affezione allo stomaco.
Regolare la dieta, attuare delle tecniche di purificazione, utilizzare regolarmente il netta lingua ed eventualmente assumere specifici rimedi disintossicanti sono i primi provvedimenti da attuare.
per gentile concessione del dott. Francesco Perugini Billi ©copyright – vietata la riproduzione senza esplicito consenso dell’Autore