L’ansia può essere descritta come una sensazione o percezione di allarme o di “preoccupazione”, sperimentata dagli esseri umani. L’origine dell’ansia può essere ricondotta a cause concrete e specifiche ma anche a situazioni non specifiche e non facilmente identificabili.
E’ utile ricordare che una certa quantità di ansia è fisiologica e normale e, in molti casi, aiuta a migliorare le nostre prestazioni e ci consente di evitare situazioni pericolose. Normalmente queste percezioni di “ansia fisiologica” durano per un breve periodo di tempo e non interferiscono con la sfera sociale o professionale.
Quando invece questa percezione di ansia si prolunga nel tempo e danneggia le interazioni sociali o le prestazioni professionali, assume un profilo anormale e rappresenta un reale “disturbo” di ansia generalizzata (GAD) .
Un aspetto di cui tenere conto è che chi viene colpito da questo disturbo sperimenta non solo sintomi psicologici ma anche sintomi fisici che peggiorano la globale qualità di vita anche in modo significativo.
Tra i principali sintomi psicologici i pazienti sperimentano uno stato di intensa inquietudine, incertezza e paura derivanti da pensieri di anticipazione di un evento o di una situazione minacciosa interferendo con normale funzionamento fisico e psicologico. Queste situazioni possono acuirsi per motivi diversi che sono facilmente identificabili dal paziente stesso; è comunque denominatore comune che l’ansia si manifesti in modo non proporzionale ed eccessivo rispetto alle preoccupazioni quotidiane ed i pazienti riferiscono di non essere in grado di controllare queste preoccupazioni.
A questi sintomi psicologici si associano frequentemente anche sintomi fisici che, tuttavia, devono presentarsi quasi quotidianamente per diverse settimane. Tra i principali sintomi fisici si ricordano: bocca secca, difficoltà di deglutizione, alterazioni della respirazione e del battito cardiaco, palpitazioni, disturbi gastro-intestinali, tremori, tensione articolare, mal di testa, nausea, diarrea, perdita di peso, senso di affaticamento, cattiva qualità del sonno, problemi di impotenza.
L’ansia è probabilmente un’emozione che accompagna l’evoluzione dell’uomo e che forse la precede. La sua ubiquità nella specie umana la rende importante materia di approfondimento clinico. Oggi è universalmente riconosciuto che i “disturbi d’ansia” sono fondamentalmente legati allo stress della vita moderna e alla alterata capacità individuale (prevalentemente maladattiva) di reazione allo stress.
È inoltre oggi noto che lo stress e il “coping” (cioè la “strategia di adattamento” che indica l’insieme dei meccanismi psicologici adattativi in risposta allo stress) hanno una stretta correlazione con fattori socio-culturali. Il tasso di prevalenza è superiore nelle donne rispetto agli uomini.
L’Ayurveda descrive il “disturbo d’ansia” come chittodwega (Ansia) e la cataloga come Manas roga (malattie-disturbi della mente).
Un articolo pubblicato da Journal of Indian System of Medicine riporta, in un modello clinico, gli effetti di Brahmi taila shiroabhyanga, nei “disturbi d’ansia” ed in particolare su qualità del sonno, inquietudine, paura, depressione, e sui cambiamenti della pressione sanguigna.
In ayurveda Medhya Rasayana sono ritenute quelle sostanze (o preparati) che supportano la longevità, la memoria, l’intelletto, la giovinezza, la luminosità della carnagione, il tono della voce, mantenendo nello stato migliore l’efficienza di tutti gli organi del corpo e quella psicologica. I “farmaci” Medhya menzionati nei testi classici dimostrano un’azione efficace su Manas roga e sul disturbo d’ansia generalizzata.
Brahmi (Bacopa monnieri) è catalogato nei testi classici come Medhya, ed ha dimostrato di ridurre significativamente la globale attività cerebrale dell’acetil colinesterasi, inoltre anche nelle più recenti evidenze scientifiche, ha dimostrato di essere un reale supporto nei deficit di memoria, associati alla demenza, negli anziani. Brahmi dimostra inoltre una capacità di riduzione dell’ansia e di contrasto dei fenomeni depressivi. Nello studio Brahmi è usato in forma di Taila per il massaggio alla testa.
Lo studio conclude che Brahmi taila shiroabhyanga ha ridotto in modo statisticamente significativo (p<0,001) tutti i sintomi da disturbo d’ansia generalizzata, riportati dai pazienti, con una riduzione media dell’ansia pari a 1,6. (53,2%). Lo studio conclude che, sui pazienti trattati, Brahmi taila shiroabhyanga si è rivelato utile per alleviare i sintomi del disturbo d’ansia generalizzata (GAD).
Journal of Indian System of Medicine Vol.2-Number 3, July-September, 2014, pp.127- ISSN 2320-4419
Brahmi taila Shiroabhyanga in Chittodwega (Anxiety Neurosis)
Madhavika Prakash Chaudhari (1), KSR Prasad (2)
Author information:
*1 UG scholar MGACH&RC
*2 Professor, Dept. of Panchakarma, MGACH&RC, Wardha, MS
Anxiety is arguably an emotion that predates the evolution of man. Its ubiquity in humans, and its presence in a range of anxiety disorders, makes it an important clinical focus. Neurotic disorders are basically related to stress, reaction to stress (usually maladaptive) and individual proneness to anxiety. Interestingly, both stress and coping have a close association with socio-cultural factors. Anxiety has been defined as an unpleasant emotion that is characterized by feelings of dread, worry, nervousness or fear etc. and when a neurotic disorder is associated, it is termed as anxiety neurosis. Ayurveda describes chittodwega (Anxiety) among Manas roga .Prevalence rate higher in women than men. The present study accounts sleep anxiety, disturbances, restlessness, fear, depression, along with changes in blood pressure. The study has been undertaken to evalutate the role of Brahmi taila shiroabhyanga in reliving anxiety. A head massage once periodicaly on 30 patients, relived stress and patient felt comfortable in all symptoms presented, with a mean gradation of anxiety reduction to 1.6. (53.2%) which was statistically highly significant (<0.001). Hence it was concluded that, Brahmi taila shiroabhyanga was beneficial in alleviating anxiety.